Firenze, 23 febbraio 2011. ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) esprime la propria preoccupazione per la feroce repressione del Governo libico contro i manifestanti e per le parole di Gheddafi che prospettano una guerra civile a poche centinaia di chilometri dal nostro territorio. ANPAS manifesta inoltre la propria vicinanza a tutte le vittime del conflitto in corso, sia della società civile che dell’esercito.
“Il Governo italiano – dichiara il Presidente nazionale ANPAS Fausto Casini – oltre a presidiare le nostre coste dal possibile sbarco di stranieri, si impegni nel rispettare l’art. 11 della Costituzione Italiana che ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà dei popoli. Inoltre, come previsto dalla Legge 185 del 1990, l’Italia deve interrompere immediatamente l’esportazione di armi verso uno Stato che ha dimostrato di non rispettare i Diritti Umani”.
“In questa crisi – continua Casini – il nostro Paese può agire un ruolo importante per la sua posizione geografica e la sua storia. Nel 150esimo anno dell’Unità di Italia, la nostra nazione deve farsi portatrice di valori come la democrazia e la solidarietà. L’Italia, insieme alla Comunità Europea, apra un dialogo con i Movimenti dei cittadini che stanno lottando per il cambiamento nel Maghreb e nel vicino Oriente, affinché il Mediterraneo sia un luogo di incontro e cooperazione tra altre culture e civiltà”.