Simulazione di incendio al comune di Pineto (TE)

Si è tenuto oggi a Pineto una simulazione coordinata tra protezione civile e sanitario all’interno del progetto di formazione regionale delle associazioni facenti capo all’ANPAS.

La simulazione prevedeva l’intervento presso il municipio del paese ove era in atto un principio di incendio e coinvolgeva all’inizio principalmente il settore di protezione civile relativamente al coordinamento dei soccorsi e alla gestione ed eventuale rimozione dell’incendio stesso. L’emergenza poi proseguiva, in ambito sanitario, con l’individuazione, la gestione e il trasferimento dei feriti dell’evento. Un secondo evento prevedeva poi un incidente in cui era coinvolto un pulmino pieno di ragazzi.

Ma, come nostro solito, andiamo con ordine.

L’appuntamento, per gli uomini e le donne della Croce Verde di Villa Rosa di Martinsicuro è alle ore 06.30 per la preparazione dei mezzi e delle strutture e per la partenza prevista per Pineto alle ore 07.00.

Il gruppo Croce Verde in partenza per Pineto

Si parte con Jeep e mezzi al seguito. Ecco la nostra uscita dall’A14 a Pineto in perfetto orario alle 07.57.

Uscita A14 Pineto. I nostri potenti mezzi

Purtroppo gli altri 16 gruppi non sono cosi puntuali e quindi arrivano un po’ alla spicciolata nelle successive due ore tra cui la croce bianca di Alba Adriatica, la croce bianca di Teramo, il Pros di Pineto, la angolana di Montesilvano e cosi via oltre a una piccola rappresentanza della Città di Castello.

Quasi per ultimi arrivano i grandi della protezione civile di Mosciano Sant’Angelo con i loro potenti pezzi tra cui un’autoscala di oltre 30 metri di portata.

Discesa di un politraumatizzato con lettiga e autoscala

Giusto il tempo di un breve briefing e di una foto di gruppo

[FOTO]

e siamo pronti per partire. Ovviamente partono prima i mezzi della protezione civile delegati a verificare la situazione in loco, mettere in sicurezza la scena ed allertare poi i mezzi di soccorso.

Purtroppo all’inizio le comunicazioni sono un po’ confuse vuoi anche la discreta distanza della postazione delle ambulanze rispetto al luogo dell’evento e la mancanza di un ponte radio in altura ma, una volta avvicinate le ambulanze tutto diventa più chiaro. Dalla centrale operativa c’è una richiesta generalizzata a tutte le ambulanze di recarsi in loco per la gestione dei feriti.

Le squadre sono miste, ad esempio sotto una squadra con membri della Croce Verde e della Croce Angolana

La squadra 6 Croce Angolana in cui sono distaccati i due Bruni

squadra che si fionda a sirene spiegate sul luogo dell’incendio: il municipio di Pineto. Subito entra in scena come prima o seconda ambulanza e quindi quando ancora la scena è abbastanza vergine. In giro persone ferite e contuse. Ci  si dirige, coordinati dall’ufficiale in capo della protezione civile verso i feriti più gravi ed in particolare trattiamo subito sul pianerottolo del secondo piano, un giovane non cosciente con una profonda ferita alla guancia sinistra e con, in particolare, una amputazione di una falange del indice sinistro.

Il nostro primo trattamento, amputazione falange indice sinistro

Si proseguiamo comunque il trattamento del paziente

Trattamento del paziente con indice amputato

fino all’immobilizzazione sulla barella a cucchiaio e il trasporto fino all’ambulanza al piano terra e al Posto Medico Avanzato (P.M.A.) allestito dalla protezione civile

Posto medico avanzato (P.M.A.)

Si sbarella e, lasciando il paziente al trattamento avanzato, si torna, di nuovo, sul luogo dell’incidente. Questa volta ci aspetta, al terzo piano, una ragazza politraumatizzata

Politraumatizzata, presunto trauma cranico, frattura radio sinistro e tibia destra

con varie ferite alla testa con probabile trauma cranico e probabile frattura al radio/ulna sinisto e alla tibia destra.

Presunta frattura tibia gamba sinistra

Qui, il trattamento del ferito è un po’ più lungo. Più lungo lo sarebbe stato comunque perchè la paziente sarà poi portato a terra tramite il paranco montato sull’autoscala e quindi la procedura di trasporto è già di per se più lenta, ma anche il diavolo ci mette di suo.

Saliamo infatti in tre con borsa d’emergenza, ossigeno ma omettiamo le steccobende indispensabili in questo caso. Inoltre l’infermiera presente sul posto richiede esplicitamente la tavola spinale anche se, personalmente, avremmo potuto metterla tranquillamente sulla barella a cucchiaio. L’autista giunto poco dopo di noi deve quindi farsi di nuovo tre piani di scale ad andare e tornare per portarci spinale, ragno e steccobbende.

Nell’attesa dell’autista c’è anche il tempo per prestare i primi soccorsi ad un soccorritore che si è sentito male ed è svenuto sotto i miei occhi.

Soccorso di un soccorritore svenuto da parte del sottoscritto

Lasciamo quindi il soccorritore nelle mani di una nuova squadra di soccorso e, con l’arrivo dell’autista, piazziamo le steccobbende e ci apprestiamo a  posizionare la spinale con la procedura log-roll. La paziente viene fatta scendere con la lettiga e noi, sotto in attesa che la ragazza ci arrivi, dal cielo, sulla barella

Discesa di un politraumatizzato con lettiga e autoscala

A questo punto trasportiamo “il pacco” al PMA e completiamo la prima parte della simulazione.

Nella seconda parte, un pulmino pieno di ragazzi ha avuto un incidente e dentro è un inferno.

Incidente d'auto. Pulmino pieno di ragazzi

Arriviamo sul posto e trasportiamo un paziente politraumatizzato sulla spinale.

Inoltre, prima di andare via, ne approfittiamo per bloccare l’arto inferiore destro alla povera Letizia, coinvolta anche lei nell’incidente sopra

Letizia con una presunta frattura alla gamba destra trattata con steccobenda applicata dal sottoscritto

Questa volta la simulazione è veramente conclusa. Felici e contenti raccogliamo le nostre cose non prima di aver assaggiato un abbondante piatto di tortellini cucinati nel modulo allestito per l’occorrenza da un’associazione marchigiana.

Modulo cucina da campo

e aver omaggiato il cuoco di un bis.

In definitiva torniamo a casa contenti e con la certezza di aver imparato e approfondito procedure sul campo che si assimilano solo mettendole in pratica dal vivo, con la speranza che tutto questo rimanga sempre e soltanto solo una simulazione.

Una menzione speciale al comune di Pineto, all’ANPAS regionale e soprattutto ai bravissimi truccatori che hanno saputo rendere in modo veramente efficace le ferite dei pazienti. Ecco sotto una carrellata di ferite artistiche, iniziando da una mano destra con una grave ustione di II grado

Una grave ustione alla mano destra

per proseguire con una “bella” frattura esposta

Frattura esposta al braccio destro

e sempre in tema braccia, fue belle ferite sanguinolente

Alcune ferite simulate

e la povera letizia sfigurata da un trauma lacerocontuso alla tempia sinistra

Letizia ed altri "feriti"

e, per finire, una foto “positiva”; ferite ma contente.

Feriti contenti

Ora vi chiedo: “non sembrano vere”?

Se avete voglia guardatevi tutte le foto dell’evento

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